Buone pratiche #13 – Polmonite nei bambini –

Polmonite nei bambini

  • La polmonite è un’infezione che colpisce il polmone, causata da un virus o batteri. L’infezione causa l’infiammazione delle basse vie respiratorie: i bronchi e gli alveoli che si riempiono di liquido e di cellule infiammatorie. Questo ostacola la funzione respiratoria (ricevere ossigeno e liberare anidride carbonica).

La polmonite può manifestarsi a qualsiasi età, e può interessare una sola area del polmone o più aree.

Nei bambini in età scolare, lo Streptococcus pneumoniae (pneumococco) e il Mycoplasma pneumoniae sono le cause più comuni di polmonite batterica, anche i virus influenzali possono causare polmonite. A volte è difficile determinare se la polmonite è causata da batteri o virus, e spesso la polmonite batterica è preceduta da infezione virale delle alte vie respiratorie (laringe, trachea, bronchi).

L’introduzione della vaccinazione ha portato ad una notevole riduzione delle forme dovute all’Haemophilus Influenzae e allo Pneumococco.

  • La maggior parte dei bambini con polmonite presentano: febbre, tachipnea (aumento della frequenza respiratoria), dispnea (difficoltà respiratoria), tosse sibilante, a volte dolore toracico.

Possono inoltre essere presenti sintomi non strettamente legati alle vie respiratorie quali: sonnolenza, inappetenza, vomito, diarrea, dolori addominali e irritabilità.

I sintomi della polmonite possono variare da lievi a gravi, a seconda dell’età, dell’area ed estensione polmonare e della causa dell’infezione.

La polmonite viene diagnosticata dal pediatra o dal medico di medicina generale, ricercando la presenza di rumori respiratori caratteristici (ronchi, ranoli, crepitii, soffio bronchiale) e con particolare attenzione allo stato generale del bambino e, quando possibile il livello di saturazione di ossigeno.

La radiografia del torace non viene eseguita di routine, ma è molto utile nei casi dubbi, o in quelli in cui si sospettino delle complicanze, come pleurite, ascesso polmonare, atelettasie. Molto raramente si verificano complicanze a distanza: ascesso cerebrale, endocardite, artrite settica o infezioni generalizzate (setticemie).

E’ necessario che un pediatra valuti con una certa urgenza il bambino quando:

  • la febbre si mantiene elevata per più di tre giorni;
  • il bambino respira in modo affannoso, cioè con atti respiratori più veloci e più brevi del solito;
  • la tosse è persistente; 
  • è presente stanchezza e inappetenza generale.
  • Quasi tutti i bambini affetti da polmonite possono essere curati a casa e la scelta della terapia è legata all’età del bambino e alla gravità della polmonite.

A volte un bambino può aver bisogno di essere ricoverato in ospedale. Questa decisione viene presa dal pediatra, basandosi sul grado di difficoltà respiratoria, sulla necessità di ossigeno o di antibiotici e idratazione per via endovenosa. Anche la presenza di fattori di rischio preesistenti (come cardiopatie, malattie croniche polmonari, renali), o la terapia già intrapresa non sembra avere effetti positivi.

Per i neonati (primi 20 giorni di vita) è sempre consigliato il ricovero.

Poiché non è possibile distinguere con certezza le forme virali da quelle batteriche e data l’elevata frequenza di infezioni miste, tutti i bambini con diagnosi clinica di polmonite vengono trattati con terapia antibiotica.

  • Le vaccinazioni, hanno ridotto le polmoniti, in particolare il vaccino pneumococco, sia nei bambini che negli anziani.
  • Molto utile per limitare la diffusione della polmonite è l’uso delle buone pratiche igieniche:
  • igiene delle alte vie respiratorie, tenere il naso pulito e lavato.

Importante che il bambino impari a soffiarlo in maniera corretta (magari adagio e una narice alla volta).

  • tossire e starnutire coprendo naso e bocca con un fazzoletto di carta da gettare dopo l’uso.

 

  • lavare frequentemente le mani e disinfettare i giochi e le superfici usati dai bambini.

Molte malattie si diffondono proprio per la scarsa igiene. Le mani si devono lavare bene con acqua corrente e sapone.

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